La diversa motivazione nell’uso dell’unità da diporto comporta una diversa richiesta di servizi non più esclusivamente riconducibili alle attività legate all’imbarcazione, bensì estesi a tutti gli occupanti e configurabili alla stregua dei servizi turistici tradizionali. Ciò implica un cambiamento nella concezione delle strutture nautiche (porto o approdo turistico, etc.), non più intese in via esclusiva come luoghi di riparo, stazionamento o ricovero delle imbarcazioni, ma come vere e proprie strutture ricettive che vanno ricomprese nel più ampio sistema dell’ospitalità del turismo nautico. Questo include tutte le strutture nautiche dotate di spazi per la sosta di imbarcazioni e navi da diporto (ovvero barche dotate ed equipaggiate con servizi per il pernottamento a bordo), e che dispongono, in alcuni casi, di un insieme di servizi nautici e turistici.
Le STRUTTURE NAUTICHE: darsene, marine, approdi, porticcioli etc. forniscono servizi: acqua, scivolo, gru, riparazione motori, riparazioni elettriche, scalo d’alaggio, carburante, energia elettrica, servizio meteo, servizi igienici, docce, ristorazione, etc .
Questi servizi ove non presenti, nel tempo, hanno permesso rapporti di collaborazione permanente costituendo un vero e proprio indotto: agriturismi, hotel, ristoranti, supermercati, bar, gelaterie, meccanici, carpentieri, falegnami, rimessaggi, trasportatori, camion dotati di gru, ferramenta etc.
I servizi all’ormeggio, che assicurano il corretto attracco dell’imbarcazione alle banchine, ai pontili, agli approdi; costituiscono dei porti rifugio attrezzati per i propri clienti e, con riferimento al turismo nautico, si afferma che la scelta delle destinazioni turistiche e degli itinerari da proporre è strettamente legata all’individuazione di una rete di porti che consentano una navigazione sicura.
C’è la necessità di una nuova riforma di porti, approdi e posti barca, migliori servizi, tutela del patrimonio ambientale ed una viabilità che agevoli l’uso delle attività portuali. È altresì fondamentale che i porti e gli approdi turistici siano sempre più integrati con i territori interni e con i contesti urbani dotati di un buon livello di accoglienza.